Ve le ricordate? Si trovavano spesso sulle bancarelle dei souvenir ed erano in gesso bianco rivestite di una patina colorata che cambiava di colore in base al tempo atmosferico:rosa o azzurro. Qualche decennio fa era uno dei metodi ritenuti affidabili per decidere se uscire con l’ombrello o con gli occhiali da sole. I soggetti erano diversi : delfini guizzanti, casette raffinate, sirene che guidano il timone di una nave, scoiattoli accovacciati… Non so se se ne trovano ancora, a me non è più capitato di vederle. E direi che erano molto kitch!
Come funzionavano le statuine segnatempo? Nessuna magia, si trattava di semplice chimica; il cambio di colore era dovuto a due elementi che rivestivano le statuine: il gel di silice e il cloruro di cobalto.
Il gel di silice è un forte disidratante, tanto che si rivela un ottimo alleato per combattere l’umidità ed è presente nei deumidificatori che usiamo normalmente in casa. La sua forza sta nella capacità di assorbire una quantità di acqua pari al 40% del suo peso.
Il cloruro di cobalto ha invece la proprietà di cambiare di colore, passando dal blu al rosa con l’aumentare dell’umidità.
La combinazione dei due porta al cambiamento di colore.
Quando l’umidità era scarsa (diciamo, in modo improprio, bel tempo) la statuetta manteneva il colore blu tipico del cloruro di cobalto di base (detto anidro). Con l’aumentare dell’umidità, il gel di silice assorbiva l’acqua e “la passava” al cloruro di cobalto, che grazie alla sua proprietà diventava di colore rosa (esaidro).
Le statuine segnatempo, quindi, in realtà non prevedevano l’arrivo del bel tempo o della tempesta. Il loro compito era di stabilire quanta umidità fosse presente nell’aria.
Al giorno d’oggi questo sistema è decisamente datato, sosituito dai Centri meteo.
Statue barometro segnatempo
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